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    Villa d'Este a Tivoli

    Se siete di Roma e non avete mai visto Villa d’Este… è ora di recuperare. Se siete turisti a Roma, vale la pena una gita a Tivoli per scoprire questo tesoro architettonico. Se siete a casa e vorreste scappare per un weekend romantico: Tivoli e le sue ville Romane sono decisamente una destinazione da valutare. Perché una passeggiata tra le fontane e i giardini di Villa d’Este… è qualcosa da non perdere. Fidatevi. E leggete la sua storia…

    Come nasce un capolavoro

    Non è un caso che Villa d’Este vanti il titolo di Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
    E’ un capolavoro del Rinascimento italiano, che rimane ad oggi un eccezionale esempio di architettura e di progettazione di giardini, tale da essere considerata il primo esempio di “giardini all’italiana“, capaci di influenzare, per la loro raffinatezza, lo sviluppo e la progettazione di giardini in tutta Europa. Villa d’Este fu commissionata nel 1550 dal cardinale Ippolito d’Este, figlio di Lucrezia Borgia nominato governatore della città di Tivoli, all’architetto Pirro Logorio: il Cardinale, deluso per la mancata elezione a pontefice, volle rappresentare in questa Villa la magnificenza delle corti ferraresi, romane e francesi e soprattutto volle emulare la fastosità di Villa Adriana. Nonostante i motivi “privati” che spinsero a questa scelta architettonica, rimane il fatto che la bellezza scenografica di fontane, statue e giochi d’acqua impressionò ed impressiona tuttora il mondo dell’architettura e rimane ancora oggi un magnifico esempio di innovazione e originalità.

    La Villa

    La maestosa Villa si compone di più appartamenti e di un fastoso piano nobile che fu decorato e dipinto da numerosi artisti diretti da Livio Agresti da Forlì. Gli esterni della Villa con la sua fastosa scalinata d’ingresso e gli affreschi interni sono elementi artistici che incantano da secoli intenditori e ospiti. Il peso degli affreschi nelle stanze della villa è tale da dare anche il titolo agli appartamenti. L’appartamento inferiore, infatti, è caratterizzato dal Salone della Fontanina ed è qui, tra le rappresentazione affrescate più significative nella Sala di Passaggio, che troverete il dipinto del progetto della Villa con il palazzo ancora in costruzione.

    Il Giardino

    Lo splendido giardino di Villa d’Este si articola fra terrazze, pendii, cascate, chiese e splendide fontane che creano spettacolari giochi d’acqua.
    L’ingresso principale sorgeva ai piedi della Chiesa di San Pietro alla Carità, cattedrale della loggia centrale del palazzo.
    Scendendo la monumentale doppia scala posta sulla facciata della villa, si accede al Vialone principale, che con i suoi pavimenti di mosaico e verdi giardini corre per 200 metri parallelo alla facciata del palazzo.
    A delimitare il viale centrale un altro elemento architettonico esplicitamente richiesto dal cardinale Ippolito d’Este: la Gran Loggia, realizzata per assecondare il desiderio del Cardinale di godere di una sala da pranzo a cielo aperto. Anche se nella realtà la loggia non fu mai utilizzata come sala da pranzo, ancora oggi è un punto di accoglienza e ristoro nelle ore più calde, con una vista meravigliosa sulle campagne tiburtine e una piacevole frescura.
    Nel giardino della Villa è presente una Grotta intitolata alla dea Diana, completamente decorata da mosaici, stucchi e decorazioni a smalto. Il pavimento invece, come dimostra qualche reperto ancora visibile, era adornato da coloratissime maioliche e svariate decorazioni ornamentali. Le bellissime statue che “adoravano” la grotta rappresentavano le due amazzoni: Diana e Minerva che, acquistate da Papa Benedetto XIV, si trovano oggi nel Museo Capitolino di Roma.
    La Rotonda dei Cipressi è tra le zone del giardino di Villa d’Este più apprezzate: si trova nella parte più bassa del giardino, vicino all’originario ingresso del palazzo. E’ un’area circolata, circodanta da giganteschi alberi di cipresso.

    Le Fontane di Villa d’Este

    Il giardino di Villa d’Este vanta un giardino di fontane spettacolari. Pensate che Ippolito II d’Este si avvalse di due fontanieri francesi per la realizzazione del progetto del parco della Villa.

    E allora… ecco un pò di curiosità per voi:

    • Il Viale principale di Villa d’Este che unisce la fontana dell’ovato di Tivoli alla fontana dedicata a Roma, è il simbolo del legame tra la cittadella e la Capitale.
    • L’antica fontana a parete che si trova lungo tutto il viale è carica di simbolismo: rappresenta i tre fiumi che da Tivoli vanno verso Roma.
    • La fontana principale della villa, detta Fontana di Tivoli o Fontana Principalissima, è una rappresentazione del territorio stesso con la simulazione dei monti, della Sibilla e della grande cascata del fiume Aniene nel centro storico di Tivoli.
    • Bernini fu talmente colpito dalla grandiosità della Villa che volle omaggiarla con una sua opera unica, situata all’interno della Villa: una fontana i cui apparati musivi rappresentano un omaggio alla bellezza e alla magnificenza della Villa e del suo parco.
    • La Fontana dell’Organo in origine detta Fontana del Dilivio è davvero unica: fu costruita con un sistema innovativo, l’organo-idraulico. Il meccanismo fu pensato per creare una fontana musicale. Infatti all’interno della fontana esiste un sistema di azionamento ad aria e acqua che consente la produzione di musica. Ancora oggi, nella magnifica fontana, il sistema è perfettamente funzionante e mentre l’acqua scende, l’organo produce un’ affascinante musica che permea le vie del giardino di Villa d’Este.

    “… dovunque tu volga il guardo ne zampillano polle in sì varie maniere e con tale splendidezza di disegno, da non esservi luogo su tutta la terra che in tal genere non sia di gran lunga inferiore…” (Lettera di Uberto Foglietta a Flavio Orsino, 1569)

    Villa d’Este. Se volete rimanere senza fiato.

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