10 minuti bastano: la siesta quotidiana rivoluziona energia, salute e umore secondo la scienza

Sapevi che bastano 10 minuti per rivoluzionare energia, salute e umore? Secondo la scienza, la siesta quotidiana è il piccolo gesto che può cambiare la giornata (e no, non è solo per le vacanze!). Preparati a riscoprire il potere della pennichella: il rimedio universale per combattere la mancanza di sonno, consigliato caldamente da chi di cervello se ne intende.

La siesta: il farmaco del futuro, secondo le neuroscienze

Chi pensa che la siesta sia un lusso da luglio o da nonni si sbaglia di grosso! Bisognerebbe praticarla ogni giorno, in qualsiasi periodo dell’anno, per contrastare gli effetti nocivi della carenza cronica di sonno. Lo sostiene Brice Faraut, ricercatore in neuroscienze: la siesta è flessibile, si adatta agli impegni e alle necessità di ognuno, ed è un vero e proprio farmaco del futuro. E sai la cosa incredibile? Non deve nemmeno essere lunga per fare effetto!

Tipologie di siesta: quale scegliere per ogni esigenza?

Non tutte le sieste sono uguali. Ecco la guida per scegliere quella perfetta:

  • Siesta energetica (10 minuti): Bastano dai cinque ai dieci minuti per addormentarsi. Rilassati e concentrati sulla respirazione: un breve sonnellino è l’ideale prima di un appuntamento importante e aiuta a evitare la classica “inerzia” al risveglio. Rapido, efficace, niente occhi gonfi!
  • Siesta terapeutica (20-30 minuti): Vuoi abbattere lo stress, rafforzare l’immunità, ridurre il rischio cardiovascolare e migliorare l’umore? Una siesta tra i venti e i trenta minuti, includendo una fase di sonno più profondo, è la scelta top. Per svegliarti senza traumi, puoi programmare una sveglia sul telefono oppure bere un caffè o un tè subito prima di addormentarti: dopo venti minuti, la caffeina farà il suo magico effetto!
  • Siesta «riparatrice» (1-2 ore): Se hai accumulato una montagna di debito di sonno, osa la grande: una siesta tra un’ora e due. Utilissima anche prima di affrontare il turno notturno o guidare. I benefici si sentono per le cinque ore successive: migliora la vigilanza, potenzia le capacità cognitive, ripara, pulisce e rimette a nuovo l’organismo. Ma occhio: è da usare con giudizio!

Nota per i più saggi: queste sieste lunghe sono da evitare per chi ha già una certa età! Meglio scegliere una pennichella di meno di venti minuti nel primo pomeriggio.

Quando e come? Gli orari perfetti e le posizioni da veri intenditori

La scelta dell’orario è tutta tua. Per sonnellini da dieci a trenta minuti, le fasce più indicate sono tra le 12 e le 16. Se invece la notte è stata corta, puoi concederti un po’ di riposo tra le 9 e mezzogiorno. Ascolta i segnali: quando arrivano sbadigli e sonnolenza, trova un posto tranquillo, abbassa la luce e spegni tutti gli schermi (sì, pure il cellulare!).

L’ideale è sdraiarsi completamente, ma se non puoi farlo, inclina lo schienale di almeno 40 gradi e usa un cuscino per il collo. In alternativa, posa la testa sulla scrivania: parola di esperto!

La rivoluzione silenziosa nei luoghi di lavoro

Le aziende più lungimiranti offrono stanze o cabine dedicate al riposo. Sì, la siesta sta lentamente conquistando anche l’ufficio: i suoi benefici sono sempre più riconosciuti. Ecco perché:

  • Consolida la memoria
  • Rende la mente più creativa
  • Aiuta a combattere la malinconia e la pigrizia
  • Offre in piccolo i vantaggi del sonno notturno

Morale della favola? La siesta non è solo un vezzo esotico: adottala ogni giorno come una preziosa abitudine per la salute e il benessere. Il riposo diurno, se ben dosato, è la scorciatoia geniale che la scienza ci invita a riscoprire. Prova tu stesso: chiudi gli occhi, rilassati… e lascia che siano i minuti (e non le ore) a fare miracoli!