Venezia, alfa e omega di uno dei viaggiatori più famosi della storia. La Serenissima vide nascere Marco Polo nel 1254 e lo vide morire nel 1324, esattamente 700 anni fa. Figlio di una famiglia di mercanti, la vocazione per il viaggio nelle vene, i suoi occhi videro l’Estremo Oriente quando aveva solo 15 anni e da lì non smise mai di viaggiare.
Rimase in Cina 25 anni. Qui apprese rapidamente la lingua e i costumi del luogo, probabilmente già abituato alla multiculturalità di Venezia e propenso ad ampliare i propri orizzonti, svolse attività amministrativa e diplomatica, e fu talmente apprezzato per la sua intelligenza che il sovrano, il Gran Khan, gli diede gli assegnò la carica di “messere”, titolo che lo legava all’imperatore di cui divenne consigliere personale e ambasciatore presso tutti i popoli dell’impero. Così viaggia in India, Birmania, Tibet… Ma come l’avventura è una costante nella vita dell’esploratore, così lo è anche il ritorno. Non solo casa, ma anche punti di riferimento imprenditoriali. Venezia e l’impresa di famiglia furono la meta delle fortune accumulate durante i viaggi.
Patria il cui legame andava oltre il semplice affetto, per Venezia Marco Polo prese le armi contro i genovesi in una delle tante battaglie che animavano all’epoca il Mediterraneo. Imprigionato per più di un anno in seguito alla sconfitta, non si lasciò scoraggiare dalla monotonia e dalle condizioni carcerarie e cominciò a dettare ad uno scrittore toscano, Rustichello da Pisa, i primi versi del suo capolavoro. Il libro Il Milione, ha impiegato del tempo per passare dall’essere un romanzo di fantasia ad essere considerato il primo resoconto attendibile e completo dell’Oriente e la prima opera ad aver contribuito alla comprensione reciproca tra Asia ed Europa.
A lui, viaggiatore veneziano di fama mondiale e Ulisse altomedievale protagonista della grandezza della Serenissima Repubblica, in occasione del 700° anniversario della sua morte, la città di Venezia ha dedicato un anno di eventi diffusi per continuare a scrivere le pagine di un racconto senza fine. Quello di Marco Polo è il primo nome che un turista legge quando raggiunge il capoluogo veneto, che gli ha dedicato anche il suo aeroporto, luogo di viaggio legato al viaggiatore per eccellenza. E quale migliore occasione per brindare con un bicchiere di Prosecco Doc, la bollicina ufficiale di Venezia, che esprime tutti i profumi della terra amata dal viaggiatore e che sarà presente a tutte le iniziative ufficiali. Per l’occasione, infatti, il Consorzio del Prosecco Doc ha ideato un’etichetta celebrativa per ricordare il grande avventuriero. Un connubio di storia, emozioni e profumi ancora da scoprire e immaginare, perché, come scrisse Marco Polo nel suo Milione: “Non ho scritto nemmeno la metà delle cose che ho visto”.