Silvia Avallone sull’amicizia tra donne

La famosa scrittrice Silvia Avallone vive a Bologna, città dove sono ambientate molte delle sue storie. Ho letto (tradotto come ) e (tradotto come ). Recentemente ho avuto l’opportunità di farle alcune domande sul tema dell’amicizia tra donne.


I tuoi libri prestano molta attenzione all’amicizia tra donne e ai suoi aspetti complessi, come la gelosia. Perché continui a tornare su questo argomento?

Devo molto alle amicizie della mia giovinezza. Alcuni sono andati perduti nella mia prima età adulta, e questo mi ha fatto male. Ma con altri amici ho condiviso ogni momento importante della mia vita: gli esami finali, le prime perdite, il matrimonio, le sfide professionali e la maternità. Queste donne sono ancora il mio sostegno.

Non credo che tu possa crescere felicemente, perseguire i tuoi sogni e diventare te stesso, senza il sostegno di buoni amici. L’amicizia è un legame paritario, basato sulla libertà.

Ci aiutiamo e ci guidiamo a vicenda, cambiamo insieme, ci fidiamo l’uno dell’altro, ci accettiamo l’un l’altro per come siamo e incoraggiamo i desideri più profondi l’uno dell’altro. Ma non è una relazione facile. Dobbiamo esserci l’uno per l’altro, anche quando l’altra persona si trova in una fase diversa della vita.

Se uno prospera e l’altro ha grossi problemi, le cose si complicano. Eppure dobbiamo rispettare la distanza e il silenzio e aspettarci l’un l’altro. L’amicizia, come l’amore, richiede attenzione e mantenimento.

Non c’è dono più grande di un amico che testimonia la tua vita e preserva il tuo mondo interiore. E viceversa, puoi farlo per qualcun altro.


Come possiamo evitare la gelosia e la negatività nelle amicizie femminili?

Sono convinto che l’idea che “le donne sono le peggiori nemiche l’una dell’altra” provenga da una società patriarcale. Il patriarcato ha interesse a tenere separate le donne in modo che siano più deboli. Ma sono la nostra amicizia, solidarietà e sorellanza che sono potenti e possono portare al cambiamento.

La gelosia e la negatività sono debolezze umane. Spesso derivano dalle nostre insicurezze, problemi irrisolti e paure. Credo che possiamo trasformare la nostra vulnerabilità in creatività, invece di lasciarci guidare dalla meschinità.


Hai due figlie. Cosa vorresti dire loro sull’amicizia tra donne?

È meraviglioso vedere come si sviluppa il legame tra le mie figlie. Hanno quasi 8 anni di differenza d’età, quindi c’è poca rivalità. Il più giovane ammira la maggiore e impara da lei, mentre il maggiore si diverte a giocare con la più giovane.

Cerco di insegnare loro il rispetto per gli altri. Voglio che imparino a prendersi cura, ad ascoltare e a mostrare empatia. Spero che non diventino mai arroganti o indifferenti.


Nei tuoi libri le amicizie complementari spesso finiscono male. Perché?

Quando il confine tra due persone è sfumato e si ricerca la fusione, sorge il pericolo. L’idea che un amico sia “tuo” – come talvolta accade in amore – è sbagliata.

L’amicizia consiste in due persone diverse che si guidano e si sostengono a vicenda. Quando una ragazza cerca di possedere l’altra, si crea una relazione sbilanciata e distruttiva.

L’amicizia riguarda la libertà, per te stesso e per gli altri. Il contrario di possesso e sottomissione.


Come vedi la fine di un’amicizia?

La fine di un’amicizia può essere altrettanto dolorosa quanto la fine di una relazione d’amore. Eppure nella nostra società gli viene prestata poca attenzione.

In italiano si dice che si “perde” un amico, non che ci si “lascia”. Quella perdita lascia un vuoto, perché un amico ha avuto un ruolo importante nella tua vita e nella tua identità. Quando un’amicizia finisce, perdi una parte di te stesso.

Spesso le amicizie finiscono senza spiegazioni o chiusure. Ciò rende il dolore ancora più complicato e garantisce che possa occuparti a lungo.


Come possiamo coinvolgere le giovani donne, che crescono in tempi di corona e tecnologia smartphone, in una rete di amicizie?

I miei migliori amici, che ho conosciuto al liceo, fanno ancora parte della mia vita. Anche se viviamo in città diverse, ci chiamiamo ogni giorno.

Ogni estate la trascorriamo insieme, con le nostre famiglie, nella nostra terra natale, tra le montagne biellesi. Ci supportiamo a vicenda, condividiamo dubbi e domande, e troviamo sempre un momento per ascoltarci, anche tramite WhatsApp.

Ma è altrettanto importante vederci davvero, per continuare a rafforzare il nostro legame e continuare a prenderci cura l’uno dell’altro.


Hai anche un libro sull’amicizia femminile che consiglieresti?

Un romanzo italiano sull’amicizia che consiglierei riguarda proprio l’amicizia maschile: di Paolo Cognetti. È una bella storia nella quale mi sono riconosciuta anche io.

L’ultimo libro di Silvia Avallone è ora disponibile nelle librerie e su bol.com.