Nel piccolo paese di Belcastro, situato nella regione meridionale della Calabria, il sindaco ha preso una decisione notevole: i residenti non devono ammalarsi gravemente.
Belcastro, con circa 1.200 abitanti, di cui la metà con più di 65 anni, è da anni alle prese con gravi carenze sanitarie. Il sindaco Antonio Torchia ha quindi deciso di richiamare l’attenzione sui problemi in modo divertente. Un’ordinanza ufficiale afferma che i residenti “sono tenuti a evitare le malattie che richiedono cure mediche di emergenza”.
Sebbene la decisione sia ovviamente intesa come satira, ha attirato più attenzione delle tante richieste che Torchia aveva precedentemente inviato alle autorità regionali per affrontare i problemi sanitari.
Sanità a grande distanza
La situazione a Belcastro è disastrosa. L’ospedale più vicino con pronto soccorso è a più di 45 chilometri di distanza. Per arrivarci i residenti devono seguire una strada tortuosa con un limite di velocità di soli 30 km/h. La possibilità di ricevere aiuto in tempo è quindi minima.
La postazione del medico di famiglia nel villaggio offre poco aiuto: è aperta sporadicamente e non è affatto disponibile nei fine settimana, nei giorni festivi o di notte. Secondo il sindaco i residenti non si sentono sicuri perché sanno che l’aiuto medico spesso arriva troppo tardi. “Le strade qui rappresentano quasi un rischio maggiore delle malattie stesse”, ha detto Torchia alla televisione italiana.
Regole particolari di condotta
Nell’ordinanza il sindaco invita inoltre i residenti a “evitare comportamenti pericolosi e incidenti domestici”. Inoltre, si consiglia loro «di trascorrere il minor tempo possibile all’aria aperta, di limitare gli spostamenti e le attività sportive e, soprattutto, di riposarsi molto». Non è chiaro come queste regole dovrebbero essere applicate nella pratica.
Calabria: una regione in crisi
La Calabria, la punta dello stivale italiano, è una delle regioni più povere d’Italia. La sanità lì è al disastro da anni a causa degli abusi politici e delle ingerenze mafiose. Dal 2009, ben 18 ospedali hanno chiuso e quasi la metà dei 2 milioni di abitanti sono stati costretti a cercare cure mediche fuori regione.
La situazione è così grave che a Cuba è stato chiesto di inviare quasi 500 medici in Calabria nel 2022. Secondo il governatore della Regione Roberto Occhiuto questi medici hanno “salvato” gli ospedali della regione. Eppure le cure restano inaccessibili per molti residenti a causa della mancanza di personale, di posti letto e di liste d’attesa infinite.
Un appello al cambiamento
Gli abitanti di Belcastro sostengono l’azione del sindaco Torchia e la vedono come un modo per attirare l’attenzione sulla crisi. “Ha evidenziato il problema in modo intelligente e provocatorio”, ha detto uno degli abitanti del villaggio ai media locali.
Il divieto giocoso sembra essere un grido di aiuto in una regione in cui l’assistenza sanitaria è letteralmente e figurativamente allo stremo.