Magistrale romanzo Il Gattopardo trasposto in un film

Il romanzo (Il gatto tigre) di Giuseppe Tomasi di Lampedusa mi è stato presentato per la prima volta durante una conferenza sulla storia dell’Unità d’Italia, il . Una storia di fantasia che serve da esempio per illustrare la situazione psicologica dell’Italia, un paese in divenire. Deve essere una storia speciale, ho pensato. Ovviamente l’ho letto in quel momento e il romanzo mi ha davvero impressionato profondamente.

L’adattamento cinematografico del libro di Visconti del 1963 che vidi più tardi fu un po’ deludente, nonostante il ruolo da protagonista dell’imponente Burt Lancaster nel ruolo del principe. Forse perché Visconti enfatizza il periodo 1860-1862, mentre il romanzo abbraccia mezzo secolo.

Inoltre Visconti ha completamente omesso il grande ultimo capitolo. L’autore non dovette vedere personalmente questo adattamento, perché morì nel 1958, ancor prima che il romanzo, la sua unica pubblicazione, fosse riconosciuto come capolavoro.

Ma ora c’è una seconda possibilità, sotto forma dell’omonima serie Netflix che uscirà presto.

La storia

Il romanzo segue Don Fabrizio Corbera, principe di Salina, in un periodo di grandi cambiamenti sociali e politici. Mentre le forze di Giuseppe Garibaldi invadono la Sicilia e minacciano il vecchio ordine aristocratico, Don Fabrizio lotta con l’inevitabile trasformazione del suo mondo.

La trama centrale ruota attorno al matrimonio di suo cugino Tancredi Falconeri con Angelica Sedàra, figlia di un sindaco nuovo ricco, un’unione che simboleggia la fusione di vecchie e nuove classi sociali.

Il leopardo del titolo – stemma della famiglia Salina – funge da simbolo centrale dell’aristocrazia: elegante e potente, ma destinata all’estinzione.

Il romanzo è costellato di riferimenti alla morte, al decadimento e alla fine di un’epoca, ma presenta tutto questo con un misto di ironia e nostalgia.

Tutto deve cambiare affinché tutto possa rimanere uguale

Il tema centrale del romanzo è espresso nella famosa affermazione di Tancredi secondo cui tutto deve cambiare affinché tutto rimanga uguale. Questo paradosso costituisce il nucleo della storia, in cui cambiamento e conservazione, decadimento e adattamento sono in costante tensione tra loro.

Il principe capisce che la sua classe deve evolversi per sopravvivere, ma allo stesso tempo rimane profondamente malinconico per la perdita dei vecchi valori.

Il termine è ancora usato in italiano per descrivere un cambiamento apparente che in realtà serve a mantenere lo status quo. Un atteggiamento nei confronti della vita che si dice sia condiviso da ogni italiano, nutrito da secoli di dominazione del proprio Paese da parte di governanti in continua evoluzione.

Recentemente mi sono imbattuto in una vecchia dichiarazione del famoso giornalista Indro Montanelli in cui afferma di non essere ottimista riguardo al futuro del Paese Italia, ma d’altro canto stima che le possibilità di sopravvivenza degli italiani siano molto alte.

Adattarsi, adattarsi alle nuove circostanze e continuare a fare il più possibile quello che si è sempre fatto: questo è ciò che rende gli italiani forti sopravvissuti.

Reliquie

Una scena dell’ultimo capitolo (non girata da Visconi) è così suggestiva che mi è sempre rimasta impressa. Anni dopo la morte del principe, la zitella Concetta, che vive ancora con le sorelle a Palazzo Salina, riceve la visita di un sacerdote che viene ad autenticare le numerose reliquie che la famiglia ha raccolto nel tempo.

Il sacerdote, portando con sé una specie di borsa da idraulico con gli attrezzi, si ritira nel soggiorno dove si trovano tutte le centinaia di reliquie. Le sorelle restano fuori spaventate e non sentono altro che martellare e scalpellare per ore.

Quando finalmente il prelato esce, annuncia solennemente che solo poche reliquie sono vere. Il capitolo, e quindi il libro, si conclude con l’immagine delle reliquie gettate via, simbolo della fine della dinastia Salina e della classe sociale a cui appartenevano.

Rivincita su Netflix

Spero che questa scena veramente flaubertiana abbia avuto il posto che merita nel nuovo adattamento cinematografico. Vedremo, presto. Un teaser è già disponibile.

Centrali nel cast: Kim Rossi Stuart nel ruolo del Principe di Salina (interpretato nel film da Burt Lancaster); Saul Nanni interpreterà l’affascinante Tancredi (ruolo interpretato da Alain Delon nell’adattamento cinematografico); Deva Cassel, figlia di Vincent Cassel e Monica Bellucci, interpreterà Angelica (subentrando nel ruolo di Claudia Cardinale); infine, Benedetta Porcaroli interpreterà Concetta.

può essere visto su Netflix dal 5 marzo.