San Benedetto e il Sacro Speco
Il nostro viaggio nella storia del Monastero di San Benedetto comincia con un aneddoto e termina con una domanda.
Tutti sappiamo che San Benedetto da Norcia fece della vita monastica il fulcro della sua esperienza religiosa: fondatore dell’ordine dei Benedettini e ideatore della Regola dell’Ordine “Ora et Labora”.
Ebbene, quello che è interessante sapere è che tutto ebbe inizio proprio qui, a Subiaco: il Monastero sorge esattamente nel luogo che San Benedetto scelse per la sua prima esperienza da eremita.
Tre anni vissuti in ritiro in una solitaria grotta del Monte Taleo, a soli 17 anni!
E quello stesso rifugio (il “Sacro Speco”) è contenuto ancora oggi all’interno del Monastero, incassato nella roccia a strapiombo sulla valle dell’Aniene.
E proprio la suggestione del luogo e la grande personalità del Santo portarono presto al formarsi di una grande comunità di discepoli arrivati da tutto il mondo.
Nonostante ciò, San Benedetto non volle costruire nulla intorno alla grotta che lo ospitò nel suo eremitaggio: la vita cenobitica della comunità venne organizzata dal Santo con la fondazione di 13 monasteri, tutti sotto la sua guida spirituale.
Di questi esempi di monachesimo benedettino oggi rimane solo il Monastero di Santa Scolastica, per molti il più antico al mondo.
Solo successivamente, i Monaci decorano ed adattarono a cappelle le grotte abitate da San Benedetto… ed occorrerà aspettare l’anno 1000 perché il Santuario del Sacro Speco venga abitato da altri eremiti.
E’ poi la storia che ha attraversato i secoli e che ci hanno regalato il gioiello unico nella storia dell’arte che oggi possiamo visitare: il Monastero che si fonde con la pietra da cui è sorto.
Il Santuario che Francesco Petrarca definì il Santuario “Soglia del Paradiso“.
Scopriamolo insieme.
Due passi nel Monastero di San Benedetto a Subiaco
Un bosco di elci secolari, un Santuario, due Chiese sovrapposte.
E poi cappelle, grotte, volte incastonate nelle pareti irregolari della roccia.
Tutto questo è il Monastero di San Benedetto, un luogo la cui atmosfera è difficile descrivere con le parole.
Tutto ha inizio con una piccola entrata, incorniciata da una croce a mosaico del 1200.
Da qui si accede alla Chiesa Superiore, completamente ricoperta di affreschi della scuola senese raffiguranti la vita di Gesù ed affreschi della scuola umbro-marchigiana di scene della vita di San Benedetto.
Una scala ci porta alla Chiesa inferiore e le sue pareti ricoperte di dipinti della suola popolare romana, la Grotta Santa e l’affresco che ci regala l’immagine di un S. Francesco d’Assisi senza aureola e il più antico dipinto dal monastero: la Madonna col bambino del 700 racchiuso nella Grotta dei Pastori, dove S. Benedetto teneva lezioni di dottrina.
Un’ultima scalinata ci porta al Sacro Speco, con la statua di San Benedetto e la nuda roccia a richiamare la riflessione e la preghiera.
Gli esterni del Monastero ci regalano altrettante emozioni: il piccolo cimitero dei monaci e il roseto di San Benedetto. E’ tra le spine di questi fiori che la storia ci racconta San Benedetto si gettò per vincere la tentazione.
Come avrete capito, solo una visita può rendere le emozioni… ma nel frattempo, sfogliate le pagine dedicate al Monastero di San Benedetto dal sito del Comune di Subiaco: bellissime foto e la possibilità di navigare il luogo in virtual tour!
Se vi abbiamo fatto venire la voglia di una gita turistica a Subiaco, il Monastero di San Benedetto è aperto per le visite tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.15 e dalle 15.30 alle 18.15. Per altre info, il sito dei Monasteri benedettini di Subiaco è online.
All’Hotel Green Park Madama saremo felici di aiutarvi ad organizzare la vostra visita!
E ora per voi, la stessa domanda che si può leggere sul marmo sovrastante l’entrata del Sacro Speco:
“…Se cerchi la luce Benedetto perché scegli la grotta oscura?”
La risposta del Santo?
“La grotta non offre la luce desiderata.
Ma nelle tenebre vai in cerca di una luce raggiante: perché solo in una notte fonda brillano le stelle”.